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Home » Forum » I vostri INCONTRI ??? » EDICOLA 5


 
I vostri INCONTRI ???
Giornalaio
Inviato il 11/01/2012 13.19.23
  Siamo arrivati alla quinta edizione :-)))

Thread per pubblicare ARTICOLI DI QUOTIDIANI o SETTIMANALI..a carattere regionale, nazionale, o internazionale (in lingua italiana ovviamente...esiste un settimanale che pubblica i più significativi articoli di tutti i giornali del mondo ..tradotti in italiano) su argomenti di tipo politico, sociale, economico, cronaca ,gossip, o altro ancora. Si pubblicano cosi come sono o in parte senza alterare nulla. Non importa di che che tendenza politica siano. Poi eventualmente si puossono sviluppare commenti sul tema dell'articolo ...e da un articolo postato ,o da un commento sull'articolo, può nascere una discussione.....come negli altri thread.

Never
Inviato il 11/01/2012 20.05.32
  Non sembra esserci pace per Lindsay Lohan, ormai più famosa per i suoi guai con la Legge che per la sua carriera artistica. Stavolta la bionda star è nel centro del mirino del Fisco americano per non aver pagato le tasse per circa 93.000 dollari, una cifra calcolata dal 2009 al 2011. Secondo quando riportato dal sito TMZ, il portavoce dell'attrice ha già detto che di sicuro si tratta di uno sbaglio.

"Lindsay non ne sapeva nulla", ha dichiarato l'uomo, facendo notare che LiLo ha recentemente cambiato la maggior parte dei suoi collaboratori e che il problema potrebbe proprio essere dovuto ad un blackout nelle comunicazioni con lo staff. "Il problema verrà risolto al più presto", ha commentato la persona vicino a Lindsay, che deve affrettarsi a sistemare la questione se non vuole che la sua casa e la sua macchina vengano messe sotto sequestro.


Dopo che la GdF ha fatto la sua 'improvvisata' a Cortina, da qualche giorno non si parla d'altro, sia alla tv che sui giornali. Fino ad oggi si sapeva, a grandi linee, solo la cifra evasa dagli italiani. Dopo i fatti di Cortina, invece, sembra che finalmente sia cominciata la caccia a questi 'ladri dello stato', ma sembra anche che fino ad oggi siano esistiti solo per la cifra che evadevano. Mah!
Rimane il fatto che in tutti questi anni di inattività da parte dei governi, questi tizi abbiano potuto accumulare delle fortune.
In America, almeno per queste cose, per chi evade sono dolori.... e senza eccezioni!

Un saluto a tutte/i
Never

Ada
Inviato il 19/01/2012 10.37.43
 
Costa Concordia, il giallo della "moldava": spunta una donna in cabina con Schettino

Mentre riprendono le operazioni intorno al relitto della Costa Concordia, la procura di Grosseto è entrata in possesso di un nuovo particolare sul naufragio. Una donna moldava, imbarcata a Civitavecchia e non inclusa nell'elenco ufficiale dei passeggeri, quindi semi-clandestina, avrebbe assistito all'inchino dalla plancia di comando. A dirlo è lo stesso comandante Schettino nel corso del lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto. Nel mirino dei magistrati anche le telefonate con la Costa: un manager della compagnia avrebbe dato istruzioni al capitano


di Andrea Cortellari - 19 gennaio 2012, 10:09



Riprendono le ricerche sulla Costa Concordia, dopo il vertice di questa mattina, durante il quale le unità impegnate sullo scafo hanno verificato che ci fossero le condizioni per ricominciare le attività intorno alla nave, che nella giornata di ieri si era mossa di circa un metro rispetto alla posizione in cui si è adagiata sul fondale davanti al Giglio.

Particolarmente impegnati questa mattina saranno i palombari della marina militare, che tenteranno di aprire tre nuovi varchi a circa 18 metri di profondità sul ponte quattro, "in corrispondenza del corridoio di destra, cioè quello emerso", come dichiarato dal tenente di vascello Alessandro Busonero. Uno degli elementi che più preoccupano i soccorritori sono il vento e le correnti, che dovrebbero rafforzarsi nel pomeriggio.

Il bilancio della tragedia del Concordia, aggiornato a oggi, attualmente parla di 11 vittime, 21 dispersi e 5 corpi ancora da identificare.

Ma mentre le operazioni sulla barca riprendono, gli inquirenti cercano un nuovo testimone del naufragio, una donna moldava, che avrebbe assistito all'inchino della Costa Concordia dalla sala controllo della nave da crociera. Secondo Il Mattino, la donna non figurerebbe neppure nell'elenco ufficiale dei passeggeri. Sarebbe quindi salita a bordo in condizione di semi-clandestinità, imbarcata a Civitavecchia, su ammissione dello stesso comandante Francesco Schettino, che ha rivelato il particolare durante il suo lungo interrogatorio. La donna, che la Procura sta ora cercando, potrebbe fornire nuovi particolari sui momenti del naufragio. In quel momento si trovava in una posizione ideale per vedere ciò che il comandante faceva.

Della presenza di una donna con il comandante si era già parlato ieri sera durante Porta a porta, in onda su Rai Uno. Il dubbio è però che la misteriosa "clandestina" vista con Schettino potesse essere Silvia Coronika, uno degli ufficiali subordinati, già sentita sabato scorso dai carabinieri. Un sopravvissuto al naufragio parla anche di due donne viste al ristorante insieme al comandante, poco prima della tragedia.

Rospo
Inviato il 22/01/2012 20.14.18
 
Ora Monti punta alla riforma del lavoro: "L'articolo 18 non deve essere un tabù"
Ai microfoni di Luci Annunziata, il premier ha spiegato che "c’è una caratteristica importante e pericolosa di questo paese: per anni si sono rispettati gli interessi delle singole categorie che quelli generali.
Interessi che sono legittimi, ma l’insieme degli interessi delle varie categorie dà luogo ad una gabbia che fa danno al proprio Paese, che sprofonda"

.
Articolo 18

Nel pacchetto presentato venerdì scorso il grande assente è, senza alcun dubbio, la riforma del mercato del lavoro. Ma Monti ha ribadito di essere "contrario a trattative che assumano la forma di tabù". "Ci deve essere apertura mentale totale dai tre lati del tavolo al quale ci si siede - ha spiegato - governo e parti sociali". Ad ogni modo, alla domanda sulle indiscrezioni giornalistiche relative a compromessi possibili sull’articolo 18, il Professore ha opposto un secco "no comment" anche perché "domattina cominciamo un negoziato serio con i sindacati e le forze sociali". E, quindi: "Non si devono fare anticipazioni".


ROSPO

L'art. 18 mi lascia dubbioso...da una parte la stragrande maggioranza del mondo del lavoro non è tutelata dall'art 18 perché la struttura dell 'impresa Italiana è formata da piccolissime imprese (è un fenomeno tutto Italiano .. un fenomeno studiato in tutto il mondo dagli economisti...in particolar modo il bum del nord -est degli ultimi 15 anni ...fenomeno in notevole calo ...non sta tirando piu...son tantissime le piccolissime imprese che chiudono...ma nel complesso il tessuto economico italiano è fatto da piccole e piccolissime imprese
Quindi ci sta la maggior parte dei lavoratori non tutelati dall 'art. 18 e una minore parte invece lo sono. L' abolizione dell'art. 18 andrebbe fatta di pari passo con un articolo di legge che comunque impedisca alle grandi industrie di disfarsi di migliaia e migliaia di lavoratori...per questioni speculative. Perciò bisogna andarci molto ma molto prudenti con sto art. 18....

un motivo: l'art 18 dice che non possono essere licenziati i dipendenti se non per giusta causa. Deduzione: l'abolizione dell art. 18 è il preludio al licenziare a prescindere dalla causa? ecco perché bisogna vederci chiaro.....

Un altra cosa: ma quando si decidono a abolire il cosiddetto "posto fisso" statale? ma che cazz vuol dir sto posto fisso...garantito anche a chi non fa un azz dalla mattina alla sera...senza nessun criterio di produttività ? perché se la fiat va male il dipendente può essere licenziato? e se c e un esubero in un organismo statale...magari non solo improduttivo ma economicamente negativo...un dipendente non può essere licenziato?.....

Gisella
Inviato il 24/01/2012 12.44.57
 

DI PIETRO TORNA PM: MOLTO PRESTO CI SARA' UNA NUOVA MANI PULITE


Fa il megafono delle Procure e lancia avvertimenti: "In Lombardia situazione compromessa. Al voto entro l’anno"


di Stefano Filippi - 24 gennaio 2012, 08:00


È l’ora di Tonino Di Pietro. Abituato a tenere il piede in più calzature, il che gli consente di avere a disposizione parecchie scatole di scarpe con cui restituire i prestiti, mette a punto la strategia di sostenitore/oppositore del governo Monti.


E siccome siamo alla vigilia del ventesimo anniversario di Mani pulite, l’ex pm rispolvera il vecchio sistema. Avvertimenti. Segnali. Messaggi in codice. Leggere l’intervista di ieri al Quotidiano nazionale per credere. A partire dal titolo: «Presto un nuovo ’92 porterà al voto». Dove si condensa tutta una serie di previsioni: le tangenti, le inchieste, le manette, un’altra classe politica spazzata via, partiti cancellati, nuove elezioni purificatrici.
Vent’anni fa non gli andò bene. Il pool di Milano voleva ripulire l’Italia, moralizzarla. Si mosse a senso unico, colpendo Dc e Psi ma salvando il Pci, come oggi riconosce anche un insospettabile come l’ingegner Carlo De Benedetti. Adesso il clima sociale è teso come quando Giuliano Amato alleggerì i conti in banca degli italiani. La politica è da anni sotto accusa. Molti si chiedono se sta per scatenarsi un’altra bufera come quella che dal Palazzo di giustizia di Milano squassò il Paese. Tonino non ha dubbi.
A chi sono indirizzate le allusioni nemmeno troppo velate del leader dell’Italia dei valori? Verso il Pdl, in particolare uno dei suoi uomini più rappresentativi, il governatore lombardo Roberto Formigoni. «Ho le antenne lunghe, io», rivela Tonino. E che cosa hanno captato? «Ho sentito il discorso di Bossi a Milano». Capirai, basta collegarsi a internet da qualsiasi angolo del mondo. «E ho captato i rumors sulla regione Lombardia...». Ecco le fonti dell’ex magistrato che ha terrorizzato la classe dirigente italiana: non atti giudiziari, provvedimenti, dati di fatto, ma i «rumors», le voci, i pettegolezzi.

Dunque, le chiacchiere dicono «che siamo solo all’inizio. Esattamente vent’anni fa, il 17 febbraio, Mario Chiesa veniva arrestato e Craxi lo definì un “mariuolo” pensando di potersi salvare». Formigoni come Craxi: ecco il biglietto messo in bottiglia da Tonino e affidato al mare magnum della carta stampata. «Altro che “fatti singoli e personali”, qui siamo alla resa dei conti giudiziaria e politica. Molta gente sta parlando e si scoprirà presto che quello era un sistema». Quello di Di Pietro è un vero bacio della morte per la giunta lombarda: «In Lombardia la situazione è compromessa e credo che si dovrà votare entro l’anno». Il destino è segnato, la fine è vicina, Formigoni non ha scampo, parola dell’uomo che lapidò la Prima Repubblica.

Non è finita. La rete di dicerie gettata da Tonino riserva altre sorprese. «Il sistema lombardo vigeva e vige anche a Roma, a Palermo...», dice. Attenzione, dunque: l’occhio lungo e il grande orecchio del guru dell’Italia dei valori capta terremoti a catena. Il raggio degli avvertimenti infausti è molto esteso. Esso abbraccia un orizzonte che non è soltanto geografico. Roma è il cuore della politica, la sede dei palazzi del potere. E allora ce n’è anche per Mario Monti. «Tra poco ci saranno le amministrative - rivela Di Pietro -. Se Bossi vuole vincere dovrà allearsi con Berlusconi che dovrà staccare la spina a Monti». E due: anche il premier varesino (come il Senatùr) ha i giorni contati. Ha varato «un decreto equilibrista scritto con spirito democristiano»: e sappiamo quale fine abbia fatto la Dc dopo la «cura Di Pietro».
Nemmeno il presidente del consiglio è esentato da consigli sinistri: «Credo che Monti farebbe meglio a decidere di vivere un giorno da leone, perché non è detto che possa viverne cento da pecora». Insomma, anche per il salvatore della patria è arrivato il momento degli scongiuri. Perché Tonino non si limita ai paragoni con il mondo agreste, a lui così familiare. La sventagliata contro l’esecutivo è ampia. «Non ci piacciono le liberalizzazioni finte. Sulle banche si tratta solo di belle parole. Il governo costringe tutti, anche i pensionati, ad aprire un conto corrente».



Un favore alle banche?, s’interroga l’intervistatore. «A me no di certo», ribatte Di Pietro. La situazione finanziaria sua e del partito è già a posto. E poi Monti dovrebbe darsi una mossa. «Dovrebbe sciogliere subito Ferrovie spa. Stessa fine dovrebbe fare l'Anas». Gesti scaramantici anche su binari e autostrade.


Rospo
Inviato il 26/01/2012 18.57.08
  Imprese a picc

IMPRESE A PICCO

Di Nicola Porro




Ci sono piccole cose di cui nessuno, quasi nessuno, si accorge. Ma fanno male. Parliamo di quel delicato meccanismo che si chiama mercato. E dello sfregio che burocrazia e tasse possono comportare alle imprese più piccole, quelle grazie alle quali campiamo. A Milano dal primo gennaio la giunta ha deciso di aumentare la tassazione per l’occupazione del suolo pubblico. Niente titoli sui giornali, poche informazioni. Eppure il suo effetto mortificante per le imprese sarà superiore al beneficio, ridotto, delle liberalizzazioni di Monti tanto (compreso il sottoscritto) strombazzate. Ve la faccio breve. Diciamo così una gru per trasportare materiale edilizio o per fare un trasloco che fino a ieri costava un centianio di euro di tasse, può ora essere costretta a pagare un conto di mille euro. Dieci volte di più: senza grandi proclami, il comune di Milano (che prendiamo solo come caso, ce ne saranno tanti altri) sta per mettere in ginocchio un bel mucchio di persone. Non esagero. Chiedetelo ad un vostro amico che conosca qualche traslocatore, o ad un qualsiasi imprenditore edile. Sapete cosa succederà? Garantito al limone aumenteranno coloro che non pagheranno il balzello o coloro che non utilizzeranno più il suolo pubbblico. Piuttosto caricheremo tutto in spalla. Come i vecchi tempi.
Il cuoco si è appassionato a questa piccola vicenda fiscale perchè essa è esemplificativa di quanto si possa morire di tasse. Le imprese non ce la fanno più: e adesso qualche geniale burocrate ha ben pensato di decuplicare anche l’imposta sull’occupazione del suolo pubblico, in funzione del raggio d’azione del braccio meccanico con cui si elevano materiali o mobili.
Poi il lavoro chi se lo inventa? Una commissione ministeriale? Un avvocato dello Stato (già che ci siamo liberalizzerei anche quelli)? Un alto funzionario? Uno dei cento agenti della municipale di milano che staziona ore agli incroci della nuova area C? Un rpfessore univeristario?


ROSPO :

Pisapia...quello che tutta la monnezza dova spazzar via....ha aumentato tutti i tiket dei trasporti pubblici...ha aumentato l'Irpef....ha dato una graduatoria speciale per la casa degli zingari che non hanno nessuna voglia di integrarsi nel nostro tessuto sociale....si sta battendo per far votare tutti gli extracomunitari (il motivo si sa...) cosa che non avviene in nessun paese del mondo per ovvie ragioni ....ha tolto contributi ad associazioni sane come la Caritas (l'unica che aiuta senza scopi politici gli emarginati in particolare gli extracomunitari clandestini ) per dargli ai Centri Sociali...formati da drogati,violenti,estremisti, nullafacenti...sta costruendo le moscheee e sovvenzionando i gruppi islamici più radicali (non ha voluto dialogare con gli islamici moderati...sapete perché? perchè questi ultimi sono "colpevoli" di aver dialogato con il precedente governo...quindi il dialogo è stato solo con l'UCOI..associazione islamica notoriamente intransigente e radicale...)...adesso si tassa in modo allucinante...l'occupazione momentanea del suolo pubblico....rovinando praticamente i piccoli imprenditori e commercianti.

Alle prossime elezioni Pisapia salterà.....o no?

Questo governo nazionale è in mano a Berlusconi.....adesso non è il momento...ma al momento opportuno...si dovrà staccare la spina e rispedire Monti e il suo seguito di tecnici bancari.. a casa....o no?

dimenticavo : sinistra prostituta & cornuta.....

Ciao a tutti
Rospo



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Shardana_M
Inviato il 28/01/2012 22.53.39
  Il SETTIMANALE TESESCO DER SPIEGEL....SI è DIVERTITO A SPARARCI ADDOSSO (COME FANNO SPESSO I TEDESCHI...) STAVOLTA FINALMENTE UN GIORNALE A RISPOSTO PER LE RIME.


ARTICOLO DI IERI


A NOI SCHETTINO, A VOI AUSCHWITZ
Una nota di protesta del nostro ambasciatore a Berlino e nulla di più. Sta passando sotto silenzio l’aggressione all’Italia messa in atto da Der Spiegel: copertina sul caso Concordia e un titolo che non lascia spazio a equivoci: italiani codardi. Secondo loro siamo tutte persone da evitare. Loro sì che sono bravi, "con noi certe cose non accadono perché a differenza degli italiani siamo una razza". Protestiamo scrivendo un messaggio sulla pagina Facebook della rivista. O inviando un'email alla loro redazione. Alessandro Sallusti risponde alle polemiche su Twitter


di Alessandro Sallusti - 27 gennaio 2012, 19:10


Una nota di protesta del nostro ambasciatore a Berlino e nulla di più. Così sta passando di fatto sotto silenzio l’aggressione all’Italia messa in atto da Der Spiegel, il più importante settimanale tedesco: copertina sul caso Concordia e un titolo che non lascia spazio a equivoci: «Italiani mordi e fuggi» letteralmente, ma traducibile come «italiani codardi».
Secondo Der Spiegel siamo un popolo di Schettino e non c’è da meravigliarsi di ciò che è successo al largo del Giglio. Di più: siamo tutte persone da evitare, un peso per l’Europa, un ostacolo allo sviluppo della moneta unica.
Loro, i tedeschi, sì che sono bravi, «con noi certe cose non accadono perché a differenza degli italiani siamo una razza».
Che i tedeschi siano una razza superiore lo abbiamo già letto nei discorsi di Hitler. Ricordarlo proprio oggi, giorno della memoria dell’Olocausto, quantomeno è di cattivo gusto. È vero, noi italiani alla Schettino abbiamo sulla coscienza una trentina di passeggeri della nave, quelli della razza di Jan Fleischauer (autore dell’articolo) di passeggeri ne hanno ammazzati sei milioni. Erano gli ebrei trasportati via treno fino ai campi di sterminio. E nessuno della razza superiore tedesca ha tentato di salvarne uno. A differenza nostra, che di passeggeri ne abbiamo salvati 4.200 e di ebrei, all’epoca della sciagurate leggi razziali, centinaia di migliaia. Era italiano anche Giorgio Perlasca, fascista convinto, che rischiò la vita per salvare da solo oltre 5mila ebrei. È vero, noi italiani siamo fatti un po’ così, propensi a non rispettare le leggi, sia quelle della navigazione che quelle razziali. I tedeschi invece sono più bravi. Li abbiamo visti all’opera nelle nostre città obbedire agli ordini di sparare su donne e bambini, spesso alla schiena. Per la loro bravura e superiorità hanno fatto scoppiare due guerre mondiali che per due volte hanno distrutto l’Europa. Fanno i gradassi ma hanno finito di pagare (anche all’Italia) solo un anno fa (settembre 2010) il risarcimento dei danni provocati dal primo conflitto: 70 milioni di un debito che era di 125 miliardi. Ci hanno messo 92 anni e nel frattempo anche noi poverelli li abbiamo aiutati prima a difendersi dall’Unione Sovietica, poi a pagare il conto dell’unificazione delle due Germanie.
Questi tedeschi sono ancora oggi arroganti e pericolosi per l’Europa. Se Dio vuole non tuonano più i cannoni, ma l’arma della moneta non è meno pericolosa. Per questo non dobbiamo vergognarci. Noi avremmo pure uno Schettino, ma a loro Auschwitz non gliela toglierà mai nessuno.

(continua)

Shardana_M
Inviato il 28/01/2012 22.54.13
  (segue)

ARTICOLO DI OGGI


SERVI DEI TEDESCHI: L’ITALIA DICE NEIN
Il settimanale tedesco Der Spiegel ha definito gli italiani un popolo di codardi: "Non sono una razza". Il direttore Alessandro Sallusti replica con un editoriale: "A noi Schettino, a voi Auschwitz" (leggi l'articolo). Protestiamo inviando una mail alla loro redazione. Dopo aver risposto alle polemiche su Twitter, Sallusti chiarisce le ragioni del suo articolo in un videoeditoriale. POLEMICA Servi di Berlino? Il popolo del web dice nein. ALL'ESTERO La prima pagina del Giornale fa il giro del web
di Alessandro Sallusti - 28 gennaio 2012, 13:25

Da ieri, almeno per noi, lo spread è sceso e non di poco. La distanza tra la Germania e l’Italia si è accorciata, e non mi riferisco al valore dei titoli di Stato.


Parlo della consapevolezza che i tedeschi non sono una razza superiore, che noi italiani non siamo il loro zerbino né servi di nessuno. Lo deduco dopo aver letto molti dei commenti recapitati a migliaia al nostro giornale e circolati in rete, da Facebook a Twitter, sul titolo: «Tedeschi, a noi Schettino, a voi Auschwitz», con il quale abbiamo aperto la prima pagina di ieri in risposta allo sprezzante articolo pubblicato dal settimanale Der Spiegel sul fatto che gli italiani, lo proverebbe l'incidente del Giglio, sarebbero una «non razza di codardi».
Il senso del mio articolo era che i tedeschi possono insegnarci alcune cose ma non come stare al mondo. La loro storia glielo impedisce e la devono smettere di fare i maestrini d’Europa perché, indipendentemente dal Pil, hanno seminato solo lutti e disastri. La sorpresa è stata che su questa tesi si è ritrovato un popolo che non ha colore politico ma dignità e senso di appartenenza. E che è stufo di pendere dalle labbra della Merkel e soci. È un buon segno. Perché adesso basta. Non meritiamo di essere declassati da oscure agenzie di banchieri che negli scorsi anni ci hanno imbrogliati e depredati. Non meritiamo di essere sbeffeggiati nel mondo e insultati da giornalisti da salotto, palloni gonfiati dell’informazione. Non meritiamo di essere commissariati da una Europa che nega le radici sulle quali proprio gli italiani, nei secoli,l’hanno prima costruita e poi fatta diventare il centro del Mondo.
Se tutto questo è successo è perché noi italiani glielo abbiamo permesso in nome dell’antiberlusconismo: denigrare l'Italia per colpire l’ex premier. Qualcuno ci ha provato anche ieri, prendendo le parti dello Spiegel. A questi signori, che ci hanno criticato e insultato per aver evocato Auschwitz, vorrei ricordare che la giornata della memoria dell’Olocausto, che cadeva proprio ieri, non è una questione di stile. A rimuovere le responsabilità tedesche nella caccia agli ebrei in nome del politicamente corretto si rischia il negazionismo. A parlare di razza, come ha fatto il giornalismo dello Spiegel, si rischia il nazismo. Non ci pentiamo di averlo scritto, perché, parafrasando la frase simbolo del caso Schettino: Italiani, torniamo a bordo, cazzo.


Shardana_M:

Io ho vissuto quasi un anno e mezzo in Germania ...e nella parte più ricca e industrializzata della Germania....Colonia-Leverkusen....credetemi sono gelosi di noi su molti aspetti ...da noi la vita è più bella che da loro..sotto tutti i punti di vista...nonostante siamo dei casinisti, nonostante le note incongruenze dell Italia (alcune decisamente gravi ) ...c' è un eterno reciproco amore-odio da parte dei tedeschi nei nostri confronti e viceversa.....I tedeschi comuni...che conoscono l'Italia...dicono che noi nel casino riusciamo ad avere una "qualità" della vita migliore della loro....(parlo di qualità non di livello economico cioè "saper" vivere....)……che dire? Sono sempre i soliti Krukki……




Shardana_M
Inviato il 31/01/2012 1.21.40
  LE NUOVE DIPENDENZE

Un tempo erano solo alcol e fumo. Oggi le nuove 'addiction' nascono e si sviluppano soprattutto sul web e non risparmiano nessuno. Uomini e donne schiavi di sesso e gioco, ragazzi incapaci di staccarsi da chat e social network. E si moltiplicano in tutta Italia i centri per curare le ossessioni
Home Inchiesta



la Repubblicadi ANNA RITA CILLIS e VALERIA PINI


IL REPORTAGE di ANNA RITA CILLIS e VALERIA PINI


AZZARDO, PORNO, GIOCHI DI RUOLO DILAGANO LE DIPENDENZE ONLINE

Ragazzini incapaci di distaccarsi da Second Life, giovani adulti calamitati da chat erotiche e da siti hot, famiglie portate alla disperazione per l'incapacità di gestire umanamente e economicamente queste crisi. Ne parlano i medici che sono in prima linea nel fronteggiare le nuove addiction
Le più penetranti: l'azzardo e il porno online, le chat erotiche e i giochi di ruolo. Ma non le uniche. Perché le nuove dipendenze di nicchia, sino a pochi anni fa, hanno attecchito nel tessuto sociale trascinandosi dietro migliaia di persone. E la rincorsa alle cure è stata immediata. Anche da parte di strutture sanitarie pubbliche, come l'ospedale le Molinette di Torino e il policlinico Gemelli di Roma, oltre a numerosi Sert, i servizi ambulatoriali gratuiti che fanno capo al Servizio sanitario nazionale. E' qui che negli ultimi due anni i casi sono aumentati del 70% fino a toccare punte del 100%. Lì dove fino a qualche tempo fa si curavano solo dipendenze da alcool o da droga, gli specialisti si sono trovati di fronte decine di casi di pazienti prigionieri di queste nuove ossessioni. Anche se, fino a oggi, numeri certi su quante persone ne siano vittime non ne esistono e quelli che circolano sono estrapolati da ricerche, studi contenuti e ricavati da "gruppi" e dunque su scala ridotta.

Nel frattempo, però, il sottobosco, specie quello online, moltiplica nuove dipedenze e la rincorsa si fa sempre più faticosa per gli esperti perché, come le ha definite già nel 2002 lo psichiatra M. D. Griffiths, si tratta spesso di "dipendenze sommerse". A corrodere le anime, in questi casi, non è una sostanza (alcol, droghe, tabacco) ma un comportamento ossessivo che spesso non lascia spazio ad altro, e che è difficile da "catturare" perché "non sempre sono presenti sintomi evidenti. E gli adolescenti spesso tendono a minimizzare il loro coinvolgimento in questo tipo di attività", dice Valentina Albertini, coautrice con Francesca Gori del Quaderno del CEsvot (Centro servizi volontariato Toscana) "Le nuove dipendenze, analisi e pratiche di intervento".

Un esempio? Chi pensava che Second Life, il mondo parallelo costruito in rete, fosse una moda passeggera dovrà ricredersi. E infatti quell'universo virtuale - nato nel 2003 da un'idea della società Linden Lab, fondata da Philip Rosedal nel frattempo diventato miliardario - in quattro anni ha creato una community di ventidue milioni di iscritti che fattura milioni di dollari al mese. Ma trasformandosi in una realtà in grado, in alcuni casi, di intrappolare le anime. "Esistono casi di ragazzi che arrivano da noi perché incapaci di staccarsi da Second Life, come da altri giochi di ruolo dove la creazione di un avatar, l'immagine che viene usata per rappresentarli, crea non poche difficoltà relazionali. Il mondo reale pian piano scompare lasciando posto a una dipendenza totale e immaginifica", racconta Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e responsabile delle nuove dipendenze del Centro studi e ricerche Nostos di Senigallia e autore di Internet e le sue "dipendenze". Valutazione, diagnosi e trattamento.

(CONTINUA)

Shardana_M
Inviato il 31/01/2012 1.22.10
  (SEGUE)

Non meno pericolosa la passione per la zona "rossa" del web - le chat erotiche e il porno online - come dimostrano i numeri messi insieme da un studio Nostos del 2011: su 500 persone di età compresa tra i 17 e i 66 anni, il 4 per cento è rientrato nella casella di chat-sex addiction mentre il 6 non riesce a rinunciare a guardare online video hot, e in entrambi i casi si tratta di persone che non superano i 46 anni. Ma internet non è l'unico mezzo in grado di produrre e moltiplicare dipendenza: con lui lo shopping, il lavoro, l'uso spasmodico dei telefonini e dei social network, per fare degli esempi. Anche se la più temuta resta la Rete perché in grado di contenere tutte le passioni-ossessioni.

Per lo psichiatra Giorgio Schiappacasse, responsabile del Sert Ponente Genovese "è fondamentale l'intervento di un esperto quando la situazione diventa per la famiglia ingestibile. Ci sono capitati casi di ragazzi dipendenti dal computer, che passavano le loro giornate in camera attaccati a internet senza mai mangiare. Quando la famiglia provava ad affrontare la situazione c'erano scene drammatiche. Ma i genitori hanno un ruolo importante, sono loro a dover diventare i "registi" della situazione". E nel giro di pochi mesi al sert ligure sono arrivate oltre quaranta richieste di aiuto: fino a due anni erano rarissime.

(.............)
Mentre Federico Tonioni, responsabile dell'ambulatorio per le dipendenze da internet del Policlinico Gemelli di Roma, dove in tre anni sono passate circa trecento persone, fa una netta distinzione: "Per un ragazzo che si sente solo, Facebook o le chat sono un modo di comunicare come lo sono i giochi di ruolo, dove lo spazio e il tempo vengono vissuti in maniera diversa, in cui è fondamentale il modo di rappresentarsi". E continua facendo notare che "un conto è l'aiuto che possono dare questi mondi a chi si sente solo e ha problemi a relazionarsi, un altro è come intervengono nella naturale crescita di un adolescente e nel suo processo di acquisizione di identità, visto che possono essere in grado di compromettere la capacità di stare soli, un valore che rende liberi e forti". Tonioni, peraltro autore di "Quando internet diventa una droga - Ciò che i genitori devono sapere", edito da Einaudi, conclude avvertendo: "Non va dimenticato che si tratta di mondi seducenti, un'orgia di relazioni". Per lui la parola dipendenza non sempre è corretta: "Tra i giovani parlerei più di abuso. Un abuso che può portare a una dipendenza, a problemi psichiatrici oppure a nulla regredendo in maniera del tutto naturale. Dobbiamo metterci in testa - conclude - che abbiamo l'obbligo di imparare dai nostri figli e non essere autorevoli ma godere di autorevolezza. E credo che noi medici dovremmo intervenire solo quando c'è del dolore mentale".

Una sofferenza in crescita, però, se come cartina di tornasole si prendono i gruppi di auto aiuto (del tutto gratuiti, ai quali partecipano persone che condividono lo stesso problema e si danno sostegno reciproco). E quelli dedicati alle nuove dipendenze, dall'inizio del nuovo secolo a oggi, si sono moltiplicati, come testimoniano per fare solo un esempio le diramazioni che ha preso il programma di AA, Alcolisti anonimi: dai dodici passi come recupero e rinnovamento dello stile di vita, al sostegno reciproco, sino al confronto della propria dipendenza. Tantissimi e sparsi in tutta Italia quelli per giocatori anonimi e dipendenti affettivi: dal sesso compulsivo e dalla rete, ovviamente.

27 gennaio 2012


SHARDANA_M:

Oramai stanno nascendo cliniche in tutto il mondo specializzate solo in problematiche psicologiche e psicanalitiche legate ad internet....mi sa mi sa...che stanno nascendo nuove psico ossessioni come conseguenza dell' informatizzazione di massa....sta nascendo una branca della psicanalisi e della psicologia legata al rapporto/conseguenza internet/psiche umana.....un nuovo tipo di schizofrenia sociale???

ciao



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