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Home » Forum » I vostri INCONTRI ??? » ..L'eurobond..


 
I vostri INCONTRI ???
la lontra
Inviato il 30/11/2011 6.47.19
  GERMANESI & COMPANY

Se avete notato in queste ultime settimane non ho prodotto alcun redazionale su quanto è accaduto in Italia, mi sono limitato ad ascoltare e leggere il dilagante pressapochismo giornalistico di cui si sono caratterizzati i principali media nazionali. Ho rifiutato senza esitazione alcuna anche inviti di partecipazione a talk show televisivi molto popolari che hanno messo in scena la solita caccia “dalli all'untore” con dietro le quinte i tre re magi (Franceschini, Bersani e Finocchiaro) che brindavano per la tanto attesa dipartita di Berlusconi. Per questo motivo abbiamo avuto bisogno di Gandalf il Bianco (Mario Monti) in quanto la politica italiana degli ultimi quindici anni si è solo occupata di appoggiare e sostenere il dictat di Berlusconi oppure nel condannarlo.


Chi guardava invece l'Italia da oltre confine vedeva una dozzina di partiti ognuno diverso ideologicamente dall'altro, ma tutti accomunati dall'esigenza di compiacere a logiche di consenso elettorale. Nessuno di questi partiti sarebbe mai andato davanti alla nazione a dire la verità e cioè che per riformare il paese si sarebbero dovuti eliminare privilegi e benefits a milioni di italiani. Per questo vi invito ad immaginare al paese come ad un condominio che sta andando a fuoco (lotta di classe, perdita di competitività, oneri insostenibili sullo stock di debito, disoccupazione dilagante, mancanza di una politica industriale): che cosa si poteva fare allora in questo caso ? Chiamare l'amministratore del condominio (andare alle elezioni) oppure chiamare i vigili del fuoco (governo tecnico) ?


Il buon senso e lungimiranza dei condomini dovrebbe indurre ad allertare i vigili del fuoco, purtroppo nell'anomalia di quest'epoca i vigili del fuoco sono stati urgentemente invocati dai vicini di casa del condominio (germanesi & company) che temono il propagarsi delle fiamme anche nello loro rispettive abitazioni. L'Italia oggi rischia di portare in default o peggio al crash l'intera Unione Europea e con essa la sua giovane creature, l'euro. Sono numerose ormai le voci che danno la disfatta della moneta unica sempre più prossima: oggettivamente l'euro è ormai un progetto fallimentare, che senso ha una divisa (imposta dall'alto) in comune, con la presenza di oltre una dozzina di tassi di interesse diversi uno dall'altro.


L'Italia si deve rifinanziare ad un tasso di interesse simile a quello in cui vigeva la lira, perciò ministri dell'Ecofin fate presto e predisponete quanto prima questi tanto sospirati eurobond ed evitate a tutta Europa di piombare nella peggiore depressione economica di tutta la storia economica occidentale. Per l'Italia comunque non c'è bisogno di tanta immaginazione per comprendere che cosa ci aspetta, e non parlo della patrimoniale sulla prima casa, della nuova mobilità sul lavoro (leggasi licenziamenti coatti), del ridimensionamento del protezionismo sociale, dell'aumento delle imposte indirette o del monitoraggio esasperato di tutte le transazioni di pagamento (lotta all'evasione).


Per quanto infatti potrà essere saggio e risolutivo il governo Monti, potrà solo mitigare l'inesorabile processo di rallentamento e declino economico che caratterizza il nostro paese manifestandosi attraverso due fenomeni ben distinti: sul piano economico, la giapponesizzazione dell'Italia (crescita molto bassa ed invecchiamento della popolazione) mentre sul piano sociale, la sudamericanizzazione del paese (aumento della conflittualità e del disagio sociale, criminalità dilagante e schiacciamento verso il basso dei livelli di reddito personale). Cari genitori, valutate pertanto con profonda attenzione cosa far studiare ai vostri figli e soprattutto a chi e dove rivolgere le loro attenzioni ed interessi. L'Italia ormai è un paese in via di sottosviluppo, non ha più senso spendere energie, risorse, tempo e denaro per un paese morente. Monti o Tremonti il risultato non cambia.

http://www.eugeniobenetazzo.com/governo-monti-lacrime-sangue.htm

la lontra
Inviato il 16/12/2011 7.11.31
 

Eugenio come sempre ha ragione...

Salve
Inviato il 16/12/2011 22.01.53
  Non sono d'accordo su diverse cose, la prima tra queste la presunta colpa dell'Italia se l'europa dovesse affondare. Ma dove sta scritto? La colpa è di chi ha costruito un'euromoneta in fretta e furia, di chi ci ha fatto entrare per forza mettendoci una tassa di scopo, altrimenti non ce l'avremmo fatta; già quella tassa per entrare doveva essere un campanello d'allarme: ok con la tassa ci entriamo, e poi per restarci? Tasse a vita ecco la risposta! Grazie Prodi!

la lontra
Inviato il 03/01/2012 6.26.35
  http://www.eugeniobenetazzo.com/aspettando-il-2012.htm

DOS ANOS DE VACAS FLACAS

Recentemente, prima di Natale, sono stato a visitare e studiare il mercato immobiliare della Spagna, in particolar modo quello della Costa Blanca ed a parte lo scenario desolante e di profonda contrazione economica che ho potuto percepire de visu (ci si perde a contare i cartelli “se vende” o “se alquila”), sono rimasto colpito dalla superficialità delle cronache di commento dei giornali spagnoli anche in coincidenza dell'insediamento del nuovo governo di Mariano Rajoy. Tra le tante esternazioni e frasi fatte che ho avuto modo di leggere e sentire anche alla televisione spagnola, ve ne è stata una che mi ha particolarmente colpito “vienen dos anos de vacas flacas” ovvero ci aspettano due anni di vacche magre. Sembra più un'affermazione prosaica che una valutazione di fatto macroeconomica.


Mi rendo conto infatti che sempre più persone e interlocutori legati al mondo del lavoro e dell'impresa hanno proiezioni di quello che li aspetta completamente fuorvianti o aberranti. In Italia non ne parliamo: imprenditori ed industriali ancora credono che quello che sta accadendo sia il frutto di un periodo di difficoltà transitoria di alcuni anni, dopo di che si ritornerà ad una normale situazione di crescita e prosperità economica. Niente di più lontano dalla verità. La crisi del debito sovrano è solo la prima fase del periodo di metamorfosi economica che contraddistingue le economie occidentali. Forse il “worst case scenario” lo abbiamo definitivamente schivato a fronte della exit strategy implementata dalla Banca Centrale Europea in questi ultimi mesi ovvero la giapponesizzazione dell' economia europea, con tassi di interesse a livelli pavimentale, debito continuamente consistente ma controllato e crescita modesta, se non irrisoria. Per chi continua ad interrogarsi se il 2012 rappresenta la fine del mondo così come ci è stato trasmesso dalle riletture del famoso calendario Maya, la risposta è più che affermativa.


Solo che non si tratta della fine del mondo, ma la fine di un mondo, quello economico occidentale. Fenomeni e potenzialità di consumo ormai al limite della saturazione, crescita esponenziale del ricorso al debito per mantenere un determinato tenore di vita, polverizzazione della capacità produttiva delle economie occidentali, invecchiamento costante e progressivo delle loro popolazioni associato a flussi demografici di incremento inesistenti, determinano la fine di un mondo e del suo ruolo di locomotiva planetaria. Ad esempio noi italiani o i cugini spagnoli non torneremo mai più ai fasti ed alle glorie di crescita e traino economico che abbiamo vissuto durante l'inizio degli anni novanta. A fronte di un mondo che finisce, ne abbiamo un altro che ormai sta prendendo il suo posto, mi riferisco ai nuovi players planetari destinati a sostituirsi in tutto a noi occidentali, pensate che l'indebitamento medio di un paese cosiddetto emergente (un tempo) si attesta a meno del 40% sul PIL, contro un 80% di media dell'economia occidentale.


Purtroppo non possiamo fare niente, solo assistere passivamente a questa trasformazione, al massimo tentare di prenderne parte come comparse sullo sfondo. La Cina ad esempio si sta riprendendo il ruolo di economia predominante nel mondo, ruolo che ha avuto e mantenuto sino al 1900, quando è stata scalzata dall'Inghilterra. Oltre ai superati BRIC, ora dobbiamo aggiungere anche i CIVETS (Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia e Sudafrica), ai quali io mi sento di affiancare anche i nuovi paesi di frontiera di mia individuazione come i CESTUZ (Congo, Etiopia, Sudan, Tanzania, Uganda e Zimbawe), tutte nazioni che stanno implementando politiche di crescita, emersione ed affrancamento sociale delle loro popolazioni al fine di incrementare i livelli di benessere personale. Per un mondo che finisce e si spegne invecchiando lentamente, ne abbiamo un altro che sta emergendo progressivamente con energia e forze vitali destinate a far esplodere tutto il loro potenziale di consumo nei prossimi decenni. Questo è il 2012, la fine del primato economico in Occidente e la nascita di un nuovo equilibrio geoeconomico nel mondo rappresentato dall'emersione di giovani economie di frontiera ed il rafforzarsi nei prossimi anni di quelle un tempo chiamate emergenti.

Impossibile
Inviato il 03/01/2012 12.59.12
 
CITAZIONE (Salve del 16/12/2011 22.01.53):

Non sono d'accordo su diverse cose, la prima tra queste la presunta colpa dell'Italia se l'europa dovesse affondare. Ma dove sta scritto? La colpa è di chi ha costruito un'euromoneta in fretta e furia, di chi ci ha fatto entrare per forza mettendoci una tassa di scopo, altrimenti non ce l'avremmo fatta; già quella tassa per entrare doveva essere un campanello d'allarme: ok con la tassa ci entriamo, e poi per restarci? Tasse a vita ecco la risposta! Grazie Prodi!


Io invece sono d'accordo su quasi tutti gli argomenti toccati, in particolare sulle due cause del declino italiano che non sarà sicuramente di breve durata. Euro o non Euro, Prodi o non Prodi, secondo me l'Italia ha imboccato la strada del declino almeno dagli anni 80.

Secondo me, a meno di riforme clamorose e dolorose, noi italiani per il prossimo decennio dovremo scordarci i tassi di crescita a cui la nostra economia ci aveva abituato (non mi riferisco a quelli dei gloriosi anni 60, ma neppure quelli dei primi anni del 2000 sono avvicinabili).
Senza crescita ci sarà delocalizzazione e chiusura di aziende, quindi impoverimento generale, soprattutto della classi sociali e delle generazioni più deboli (pensionati, lavoratori dipendenti, piccoli commercianti, giovani in cerca di prima occupazione). L'impoverimento della base frenerà i consumi e rallenterà la crescita demografica (cosa che avviene già da diversi anni) e questo a sua volta alimenterà la crisi delle aziende.

Noi siamo quindi all'interno di un circolo vizioso che porta ad un sicuro declino economico dovuto anche (non solo) all'andamento demografico. Tutte le economie in crescita sono sempre state sostenute dall'incremento demografico che produce consumi e necessità di ricchezza. Non conosco attualmente un'economia nazionale florida che non sia sostenuto da un incremento demografico. Una soluzione temporanea ed a breve consisterebbe in una gestione ___virtuosa_____ dei flussi migratori. Per virtuosa intendo un'accoglienza controllata e severa che induca gli immigrati ad un comportamento consono alle nostre regole e tradizioni.
Parallelamente vanno messe in cantiere da subito (abbiamo già anni di ritardo) misure di sostegno alle aziende che inducano gli imprenditori Italiani a rimanere in Italia, ad assumere personale e, possibilmente, gli imprenditori stranieri a venire ad impiantare aziende sul nostro territorio come avveniva alcuni decenni fa.
Alcune misure andavano prese anni fa e questo aver procrastinato decisioni all'infinito è la pecca più grossa che secondo me ha la nostra classe politica italiana, per di più composta da persone che di economia ed imprenditoria non ne capisce nulla (o molto poco) oppure se ne capisce, è più interessata al tornaconto personale che a quello della sua nazione.

Al di là di quello che penso io che è poco importante, alcuni studi internazionali prevedono per l'Italia nei prossimi 8 anni un declino che le farà perdere diverse posizioni a livello economico mondiale. Saremo superati da diverse economie straniere, tutte sostenute da elevati tassi di crescita demografica (Brasile, Russia ed India ad esempio).
Questo declino è comunque iniziato già da alcuni decenni e non è quindi colpa ___esclusiva____ nè di Berlusconi nè di Prodi nè di Monti.
Ora tutti leggiamo che l'Italia è l'ottava potenza economica mondiale; chi ha superato la trentina (intesa come età e non come area montana del nord-est) si ricorderà che eravamo tra le prime 5 solo alcuni decenni fa. Nei prossimi anni leggeremo che siamo la 12 potenza mondiale o forse non lo leggeremo perchè qualcuno preferirà non parlare di questo argomento. E' meglio dare spazio a polemiche sulla riforma Gelmini o salire sui tetti come qualche ridicolo esponente del nostro parlamento ha fatto anni fa e nel frattempo lasciamo che i nostri laureati e le nostre aziende vadano all'estero a cercare fortuna. Poi la ricchezza si sposta e ci accorgeremo che la TATA (azienda indiana) che acquista le gloriose Range Rover e Jaguar oppure la cinese che ha acquistato Volvo non sono un caso isolato.

Una nota positiva e scherzosa: leggevo tempo fa in questo forum che per qualcuno mal comune è mezzo gaudio; secondo tali previsioni anche Francia ed Inghilterra, seppur in misura minore, sono destinate al declino economico nei prossimi anni. Quindi se volete, potete pure rallegrarvi di questo declino della old europe :))

Buona giornata a tutti

Salve
Inviato il 03/01/2012 14.21.08
 
CITAZIONE (Impossibile del 03/01/2012 12.59.12):

Inghilterra


Secondo me l'Inghilterra reggerà meglio di tutti perché si è tenuta la sua moneta.

Qualcuno sta già facendo i calcoli per capire, tra il ritorno alla Lira ed il restare con l'euro, quale possa essere la soluzione più ''indolore'' e veloce.
Il ritorno alla Lira ci darebbe qualche anno di mazzate, idem rimanere con l'euro.
Per il casino, arigrazie Prodi!
Che non molto tempo fa detto ''a noi (l'Italia) ci attaccano (riferendosi alla speculazione monetaria) perché siamo piccoli, così ci mangiano (nel senso letterale del termine)''. Lascio immaginare la mimica.
Stava spiegando il perché altri paesi non hanno subito gli stessi attacchi monetari (es. Giappone). Secondo la sua edotta (se se) spiegazione, i paesi che ne sono rimasti immuni lo sono stati perché son paesi grossi, in che senso non ho capito bene, non l'ha detto.
Ma perché non dire chiaro e tondo che ci attacano perché l'europa monetaria in realtà non esiste, e manco l'europa unita, unita dove? basta vedere i ''stanlio e ollio'' d'europa che si fanno i cacchi loro anche se fanno (mah!) parte dell'europa.
Figuriamoci se proprio lui bacchetta chi sta creando un'europa come se l'è sempre sognata.
L'altro giorno, colto da striscia, ha detto che lui non ha vitalizi, anzi ha proprio detto ''io non ho nulla''! ed è anche stato molto ma molto ma molto ma molto ma molto MALEDUCATO. Questo è uno di quei ''signori'' che amano l'Italia.


NON VI RICORDANO QUALCUNO?
Certamente, ma questi, gli originali, avrebbero saputo far meglio l'interesse di tutti.

Impossibile
Inviato il 03/01/2012 16.58.42
 
CITAZIONE (Salve del 03/01/2012 14.21.08):

Secondo me l'Inghilterra reggerà meglio di tutti perché si è tenuta la sua moneta.
..


Ciao Salve,

se analizziamo i trend economici per i prossimi anni, è sbagliato pensare che sia un problema di moneta (se così fosse gli Stati Uniti non avrebbero problemi economici ed invece sappiamo che la loro economia è molto malata); va invece considerata l'età dei cittadini.

Estremizzando e sintetizzando un paese "giovane" (Cina, India, Brasile, ...) ha nel medio-breve un futuro roseo, un paese "vecchio" è destinato nel medio-breve al declino.

L'inghilterra è tra i paesi demograficamente vecchi e quindi destinata anch'essa al declino economico. Pure da un punto di vista del deficit pubblico non è messa molto bene e quindi potrebbe essere oggetto di speculazioni. Certo il poter attuare politiche monetarie autonome può permetterle una discesa meno ripida rallentandone il declino, ma non credo che in tempi brevi riesca ad invertire la rotta.
Nel nostro caso, abbiamo sia un paese vecchio che con un deficit pubblico elevatissimo (circa il 120% del PIL); quindi per noi le aspettative sono ancora peggiori.

Cmq, secondo alcuni studi nei prossimi decenni assistiremo alla crescita economica di paesi africani (ad esempio Sud Africa, Egitto, Algeria, Botswana) proprio per la loro crescita demografica e la propensione al sacrificio che le loro popolazioni hanno (a differenza delle nostre nuove generazioni cresciute nella bambagia, io in primis chiaramente, precisazione intule se non fosse che qui molti sono permalosi).

Questa crescita avverrà chiaramente a scapito di altre nazioni oggi più ricche (in primis quelle europee). In parole semplici la ricchezza si sposterà dall'attuale mondo industrializzato (tra cui l'Europa) a paesi con maggior crescita demografica e propensione al sacrificio ed anche i paesi del BRIC (Brasile, Russia, Cina ed India) ne potranno risentire perchè nel frattempo le loro popolazioni avranno cambiato tenore di vita.

Questi spostamenti di ricchezza periodicamente accadono nel mondo ed è in qualche modo inevitabile (questo qualsiasi sia il ministro dell'economia: Tremonti, un Monti o Visco). Certo una buona politica avrebbe potuto rendere il tutto meno duro, ma io non credo nella buona politica italiana perchè, spiace dirlo ma lo penso, non credo nell'onestà diffusa degli italiani attuali.
Questa crisi era infatti ampiamente prevedibile; dalle mie parti è dagli anni 90 che le aziende di produzione o chiudono o delocalizzano (quindi prima dell'euro). Quando questo avviene una qualsiasi persona dotata di un minimo di spirito di analisi avrebbe dovuto intuire che necessitavano riforme forti per incentivare le aziende a rimanere aperte ed in Italia (non con impianti nell'est europa o nel far east). Se vanno persi posti di lavoro LOCALI il problema si riversa infatti su tutta la comunità, anche sui fornai, i negozzi di abbigliamento, le estetiste, le pizzerie ecc ecc..
La domanda che andava posta decenni fa era: meglio ridurre il costo del lavoro, incassando meno soldi dal lavoro dipendente, ma avendo più famiglie in grado di spendere sui mercati locali, con conseguente incremento di fiscalità indotta, oppure, come è avvenuto, lasciare che la gente finisca disoccupata perdendo sia la fiscalità del lavoro dipendente che quella indotta dall'economia locale? Chiaramente queste misure andavano supportato da una contemporanea e drastica azione di contenmento delle spesa pubblica. Questa sarebbe stata però impopolare ed avrebbe scontentato la "clientela" su cui si bas la politica italiana.
Una politica miope e poco coraggiosa ci ha quindi portato a questa situazione, ma nessuno si salva, neppure il centro-destra che ho votato sperando in un'impostazione liberista dell'economia che, solo sulla carta, veniva propugnata in fase di campagna elettorale.

Quindi, Prodi e la sua compagine ha le stesse colpe che hanno i governi che lo hanno preceduto e seguito. L'entrata nell'euro per qualche anno ci ha salvato da attacchi speculativi che potevano essere anticipati. Io credo che avessimo avuto la lira, questa avrebbe un cambio contro dollaro o contro euro improponibile e nessuno dall'estero in queste condizioni acquisterebbe il debito pubblico italiano (come invece ora avviene anche se a costi elevati grazie allo spread che tutti conosciamo). Se nessuno acquista il tuo debito tu fallisci e non ridai tutti i soldi a chi te li ha prestati (leggi non riesci a rimborsare al 100% BOT e CCT), non paghi gli stipendi ai tuoi dipendenti (leggi impiegati nel settore pubblico), smetti di erogare servizi di prima necessità (sanità, istruzione, sicurezza), il tutto con terribili conseguenze su tutta la popolazione.

Quindi personalmente sono d'accordo con gli economisti che sostengono che con il debito pubblico e la recessione che ci contraddistinguono solo l'appartenere all'area Euro ci potrà salvare. Per salvare intendo che verrà evitato il default dello stato, non che la nostra economia si riprenderà nel medio-breve, a questo non credo affatto. Urge cmq un'azione per incentivare il lavoro e l'abbattimento della spesa pubblica corrente (purtroppo il debito regresso non possiamo facilmente abbatterlo per via dei tassi d'interesse che ci troviamo a dover pagare grazie alla poca credibilità internazionale che abbiamo).

Buona serata a tutti

deborah
Inviato il 04/01/2012 1.00.39
 

Ciao!
Io non la palla di vetro per sapere come finirà!

* Si potrebbe scrivere paginate intere sulle ragioni di una crisi di sistema!

* Potremmo discutere giornate e settimane per trovare i colpevoli della dituazione! Ma i colpevoli sono tanti, troppi!!!

* "i destri" daranno la colpa a Prodi o ai 3 magi (bersani.francschini-finocchiaro)

* "i sinistri" punteranno il dito su berlusconi e sul berlusconismo....

Ma ci sono alcune cose chiare:

+ in Italia abbiamo "una casta" che pensa per se stessa e non per il bene degli italiani!

+ in Italia abbiamo una casta che non ha voluto fare riforme che ci vengono richiesete da almeno 20 anni!

+ in Italia abbiamo una casta che urla . si insulta - che si deligittima a vicenda!

+ anche in questi giorni ho visto il senatur senza pudore offendere il capo dello stato!

+ abbiamo una casta che oggi si scaglia contro ciò che hanno "predicato" per anni

+ abbiamo una casta che hanno voluto un professore a fare il lavoro sporco

+ abbiamo una casta con poca cultura politica di servizio al pase, ma con una grande cultura per le proprio tasche (sono in umento tangenti e cose varie)

+ abbiamo una casta che hanno trovato negli stranieri e nei più deboli i capri espiatori di ogni disservizio!

+ abbiamo una casta che vive tra due guanciali chiedendo sacrifici aagli altri!

Una soluzione potrebbe essere.... dare in mano il nostro destino a donne e uomini giovani pieni di entusiasmo, capaci di mettersi al servio del paese, staccati da destra sinistra o centro.... (termini ormai vuoti di significato) e noi camminare insieme a loro!

Auguri cara mia Italia!

bubits
Inviato il 04/01/2012 13.34.46
 
CITAZIONE (deborah del 04/01/2012 1.00.39):



Ciao!
Io non la palla di vetro per sapere come finirà!

Auguri cara mia Italia!


Hai citato solo otto caste ma son ben di piu'

p.s. Io e' da un po' che mi chiedo come mai in Italia se hai
80 anni non riesci piu' a prendere la patente perche' si pensa
che tu non sia piu' in grado di guidare , se invece ne hai 86 di anni
puoi guidare uno Stato intero.

Impossibile
Inviato il 04/01/2012 15.07.48
 
CITAZIONE (deborah del 04/01/2012 1.00.39):

..
Una soluzione potrebbe essere.... dare in mano il nostro destino a donne e uomini giovani pieni di entusiasmo, capaci di mettersi al servio del paese, staccati da destra sinistra o centro.... (termini ormai vuoti di significato) e noi camminare insieme a loro!



Utopicamente sarebbe un'ottima soluzione e premetto che i benefici della casta sono un problema effettivo, anche se non il più importante), ma ti chiedo hai qualche nome di giovane che non sia coinvolto nelle logiche partitiche e di casta da suggerirci per le prossime votazioni?

E sei così sicura che gli Italiani lo voterebbero alle prossime elezioni? La maggioranza degli Italiani andrebbe quindi al voto pensando che la politica sia una cosa seria e quindi devono lasciare da parte il loro tornaconto personale ed il tifo da stadio per il loro partito prendendo invece decisioni in base al bene comune?
Sei così sicura che per una promessa di un posto di lavoro, il rilascio di un permesso per un plateatico, oppure più semplicemente la difesa degli interessi della propria cerchia o categoria professionale, la gente non si venderà il voto?

Se siamo tutti così onesti ed attenti al bene pubblico come mai abbiamo un'evasione fiscale annua stimata in circa 150 miliardi di Euro (altro che manovre finanziarie di Monti)?
Come mai ci sono regioni dove la percentuale di chi paga l'assicurazione auto rispetto al parco auto circolante è ridicola?

E' solo la casta che froda lo stato o dobbiamo partire dall'idraulico che ci aggiusta il rubinetto e non ci fa la fattura (che noi ci guardiamo bene di richiedere per non pagare l'IVA) per salire al dentista e da qui sino alle aziende che eludono le tasse in mille modi diversi?

Io continuo a credere che noi italiani ci meritiamo la classe politica che abbiamo. E' dalla base che deve partire una rivoluzione etica, ma non sono convinto che siamo il popolo giusto per realizzare questo "scatto" morale. Forse in passato abbiamo dato prova che sappiamo rimboccarci le maniche e lavorare sodo partendo dalle macerie del dopoguerra ed arrivando ad essere la quinta potenza economica mondiale, ma non abbiamo mai dato prova di essere un popolo con uno spiccato senso civico.
La cosa frustrante è che ogni volta che mi reco all'estero (parlo di paesi confinanti che quindi dovrebbero essere simili a noi per tradizioni, etnia, ecc..) mi rendo conto di quanto sia più pesante vivere in un paese come il nostro dove il senso civico è così scarsamente diffuso negli individui.

Chiaramente da amante del paese Italia, spero di essere smentito.

Buona giornata a tutti

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